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venerdì, maggio 08, 2009

MOSTRO DI FIRENZE: CASSAZIONE, MARIO SPEZI NON HA ANCORA DIRITTO A INGIUSTA DETENZIONE

Roma, 8 mag. (Adnkronos) - Nessun risarcimento per ingiusta detenzione a Mario Spezi, l'ex giornalista 63enne della 'Nazione' finito in carcere per ventitre' giorni (dal 7 al 28 aprile 2006) con l'accusa aver volontariamente depistato le indagini sui delitti del 'mostro di Firenze'. Il tribunale del riesame lo aveva poi scagionato e liberato perche' il fatto non sussisteva. Lo ha stabilito la Cassazione (Quarta sezione penale, sentenza 19666) che ha bocciato il ricorso presentato dalla difesa di Spezi. Secondo la Suprema Corte il risarcimento non si puo' ancora accordare al giornalista fiorentino "dovendosi ancora accertare se la mancanza di gravi indizi, mancanza che secondo Spezi, ha provocato l'annullamento della misura cautelare da parte del tribunale del riesame, sara' confermata nel giudizio di merito del quale ancora si ignora l'esito".

Mario Spezi, impegnato a seguire per il suo giornale le terribili vicende del 'mostro di Firenze', fu arrestato con l'accusa di depistaggio delle indagini sulla morte di Francesco Narducci, un medico perugino coinvolto nell'inchiesta relativa ai presunti mandanti dei delitti del 'mostro'. Uscito dal carcere, Spezi ha avviato la procedura per il risarcimento per ingiusta detenzione ma la Corte d'appello di Perugia, nel novembre 2007, ha bocciato la richiesta sulla base del fatto che, poiche' "la domanda era stata avanzata quando ancora era in corso il procedimento di merito, la sentenza di proscioglimento o di condanna non era divenuta irrevocabile".

E ora la Cassazione e' stata dello stesso parere. Nel respingere il ricorso di Spezi, gli 'ermellini' hanno evidenziato che "il caso in esame non rientra tra quelli ritenuti 'marginali' nei quali l'ingiustizia formale risulta anche dalla sentenza di merito, e non solo da un provvedimento nel procedimento cautelare, dovendosi comunque ancora accertare se la mancanza di gravi indizi sara' confermata nel giudizio di merito del quale si ignora l'esito". Per l'ingiusta detenzione, dunque, il giornalista dovra' attendere ancora visto che e' in corso l'udienza preliminare.

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