«Rapporto dei Servizi Segreti»
«il primo maggio, in coincidenza con l’apertura dell’Expo, è stato
indetto a Milano un grande raduno anticapitalista, nel quale
confluiranno da tutta Europa giovani pacificamente arrabbiati ma anche
tante teste calde. Nessuno lo dice esplicitamente ma in tanti puntano (o
paventano) un bis da brivido: fare di Milano 2015 una nuova Genova
2001. Non nel senso di cercare il morto, ma lo scontro sì, nel tentativo
di mettere a ferro e fuoco il centro della città».
SICUREZZA EXPO
Duemilaseicento uomini
La sicurezza passiva sarà garantita da droni. Ma il lavoro più
grande sarà quello degli uomini in servizio per la sicurezza. Il sito è
stato diviso in 84 quartieri. Ogni padiglione avrà un responsabile della
sicurezza. Gli accessi saranno controllati da guardie giurate, da 52 a
719 in base agli orari. Si vogliono evitare intromissioni. Come quelle
degli antagonisti che un paio di mesi fa hanno scritto su un muro «No
Expo», a un passo dai padiglioni di Coca-Cola e McDonald’s, le
multinazionali ritenute il simbolo di quello che non dovrebbe essere
l’esposizione dedicata al nutrimento del pianeta. Ma il grosso sarà
garantito da 1300 poliziotti, 700 tra carabinieri e finanzieri e 600
soldati. Mobilitati 24 ore al giorno fino alla fine di ottobre. Costo
del piano a bilancio di Expo: 7 milioni e 200 mila euro.
FORZE DELL'ORDINE
Ai 2.600 inviati per i sei mesi dell’Expo se ne aggiungeranno
altri 2.000 per i giorni dell’inaugurazione
LA GUERRA E' SEDATA