Intuizione, calcoli matematici ed informatica: così i detective dell’Unità di analisi del crimine violento, specializzati in delitti seriali, omicidi efferati o senza apparente motivo e rapine in ambiente videocontrollato, riescono a risolvere anche i casi più intricati. Il loro segreto è l’attenzione ad ogni dettaglio durante il sopralluogo sulla scena di un crimine. Ogni oggetto presente sul luogo di un reato e il punto in cui si trova, da un capello a un mozzicone di sigaretta, da un bicchiere sul tavolo ad una sedia spostata, viene fotografato, ripreso e successivamente analizzato. Ogni elemento, compresa la vittima, la sua posizione e le sue eventuali ferite, “racconta” la dinamica dell’accaduto e fornisce informazioni preziose da elaborare per poter risalire al colpevole.
Un delitto diventa così un vero e proprio puzzle da ricostruire tassello dopo tassello, seguendo un rigoroso percorso metodologico che passa attraverso quattro momenti fondamentali:l’esame della scena del criminel’analisi della scena del criminel‘analisi delle informazionil’analisi del comportamento criminale
La scena del crimine
L’esame della scena del crimine prevede il sopralluogo tecnico sul teatro del delitto nel caso di reati di particolare rilevanza. La task force dell’Uacv ha poi il compito di esaminare il fascicolo ed effettuare il controllo di qualità di tutti gli atti relativi alle ispezioni effettuate. Già nel corso del primo sopralluogo immediatamente dopo il delitto, o durante rilievi successivi, si segue un preciso approccio metodologico finalizzato all’analisi della scena del crimine, con l’obiettivo di individuare ogni indizio utile alla ricostruzione della dinamica dell’evento. Il passo successivo è l’analisi della scena del crimine. Con speciali tecniche di elaborazione digitale, vengono analizzate le immagini relative al luogo del reato, e in particolare quelle che riprendono la vittima, le lesioni e i reperti. Tecnologie all’avanguardia come la fotogrammetria, la fotografia stereoscopica e la grafica computerizzata consentono la ricostruzione tridimensionale della dinamica del crimine. Partendo dai rilievi planimetrici effettuati, dalle immagini scattate o riprese, dalle perizie medico-legali e balistiche, è possibile arrivare ad una simulazione del delitto, che consente di eliminare progressivamente dal campo delle indagini ogni informazione fuorviante. E’ quindi il momento dell’analisi delle informazioni. Allo studio di un caso viene applicata un’originale metodologia di tipo logico deduttivo ed empirico-induttivo, basata sull’impiego di modelli matematici e statistici ricavati dall’esperienza italiana e internazionale. I risultati ottenuti dai sopralluoghi e dall’analisi delle informazioni serviranno quindi ad individuare il profilo d’autore criminale, vale a dire un modello comportamentale che consenta di caratterizzare il responsabile sconosciuto di un omicidio, di una rapina o di una violenza sessuale.