Il principio è innovativo: assenteismo tattico. D’ora in poi un
lavoratore non sarà licenziabile solo quando accumula un numero
eccessivo di assenze, superando quello che gli addetti ai lavori
chiamano «periodo di comporto», ma anche quando le sue assenze a macchia
di leopadro sono piazzate ad hoc.
La Cassazione ha infatti confermato il licenziamento di un dipendente
di una ditta di materiale edile della provincia di Chieti abilissimo
stratega nell’alternare periodi di malattia, ferie e riposi. Il
lavoratore, dopo aver ricevuto un rigetto dal giudice di Vasto e dalla
Corte d’Appello dell’Aquila, si era rivolto alla Cassazione chiedendo
che il licenziamento venisse dichiarato illegittimo visto che il numero
complessivo delle sue assenze non aveva superato, appunto, il periodo di
comporto.... continua
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